In passato, lo smaltimento dei rifiuti non poneva problemi significativi perché la popolazione era molto ridotta e la disponibilità di terreni per lo scarico dei rifiuti era molto ampia. Ciò ha portato a generare migliaia di tonnellate di rifiuti al giorno.
Per adattarsi a questi cambiamenti il settore degli impianti di smaltimento ha dovuto adottare nuove tecnologie per snellire i processi lenti e farraginosi del passato.
Per comprendere meglio la corsa all’adeguamento tecnologico degli impianti di smaltimento dobbiamo prima capire in che cosa consistono.
Impianti di smaltimento: cosa sono?
L’obiettivo della gestione dei rifiuti è quello di rimuovere tempestivamente i materiali di scarto dai luoghi abitati per prevenire la diffusione di malattie, ridurre problemi ambientali e paesaggistici, smaltire i materiali di scarto in modo ecologicamente accettabile.
I rifiuti vengono trasportati negli impianti di smaltimento nei quali vengono catalogati, trattati e, nei casi in cui è possibile, riciclati.
Per rendere efficaci i servizi di gestione dei rifiuti, è essenziale utilizzare la tecnologia appropriata che possa adattarsi e funzionare con successo in tutti gli stabilimenti di smaltimento.
All’interno degli impianti di smaltimento i rifiuti vengono da prima catalogati e poi stoccati in base alla loro tipologia. Si tratta di un organismo ingegnerizzato che deve rispettare dei requisiti tecnici e strutturali per gestire contemporaneamente diverse tipologie di rifiuti. Ad esempio, per i rifiuti organici, è essenziale avere delle discariche in cui sia presente un sistema di gestione del percolato per evitare che i prodotti della decomposizione dei rifiuti non si infiltrino nelle acque e nei terreni circostanti.
Per descrivere meglio un impianto però non bisogna soffermarci esclusivamente sul lavoro che svolgono prima di portare i rifiuti in discarica: gli impianti possiedono anche dei sistemi ingegneristici che permettono il riutilizzo dei rifiuti per creare energia. Ad esempio, le centrali a biogas riutilizzano i gas dovuti alla decomposizione di alcuni scarti organici per produrre energia.
In un impianto di smaltimento moderno il rifiuto recuperato deve corrispondere a determinati requisiti. Attraverso il processo di omologa si determina se il rifiuto è stato correttamente recuperato e può essere smaltito.
Le procedure di omologa richiedono anche delle analisi accurate, realizzate da laboratori specializzati che determinano a quale categoria un rifiuto appartiene e di conseguenza da quale tipo di impianto può essere accolto.
Impianti di Smaltimento: devono fruire della scheda di omologa DIGITALE?
L’omologa è un processo attraverso il quale avviene una corretta catalogazione del rifiuto. A seguito di questa attività di inventariato, i rifiuti vengono sottoposti a specifici trattamenti in base alla loro tipologia.
Attraverso la procedura di omologazione vengono registrate:
- le caratteristiche chimiche del rifiuto
- la presenza di eventuali inquinanti
- le note di pericolosità per contaminazione
- le emissioni nocive
Il detentore del rifiuto (la ditta di recupero dei rifiuti) deve compilare questa scheda per descriverne le caratteristiche. Se necessario dovranno essere forniti ulteriori dettagli come un certificato di analisi oppure la scheda di sicurezza. In questo modo l’impianto di smaltimento conosce preventivamente le caratteristiche del rifiuto e decide qual è il miglior modo per trattarlo.
La procedura di omologa oramai è una prassi consolidata anche se non esiste un modello “ufficiale” rilasciato dal Ministero incaricato.
L’impianto di smaltimento, prima di accettare il conferimento dei rifiuti, valuta tutta la documentazione che il detentore del rifiuto ha prodotto.
Un tecnico responsabile, dipendente dell’impianto, ha la responsabilità dell’omologa e deciderà in base ad essa come stoccare le varie tipologie di rifiuto.
Per snellire la procedura di omologa cartacea è stato creato dalla società “Omologhe Rifiuti” un nuovo sistema di compilazione, totalmente digitalizzato.
I flussi di lavori, attraverso il digitale, possono essere molto più veloci ed efficaci. La scheda descrittiva digitalizzata facilita l’inserimento delle informazioni del rifiuto permettendo alle aziende incaricate della raccolta di risparmiare tempo e denaro.
Con questo innovativo sistema la possibilità di errore viene limitata attraverso un controllo automatico delle informazioni e dei dati inseriti.
Nella scheda omologa digitale possono essere inserite:
- le informazioni dettagliate del rifiuto
- le foto del rifiuto
- le schede di sicurezza
- le eventuali analisi
Perché scegliere un’ omologa digitale rispetto a quella analogica?
Il motivo è abbastanza semplice: tutte le informazioni del rifiuto vengono redatte più rapidamente.
Nello specifico il sistema di compilazione viene semplificato nel seguente modo:
- L’impianto invia un’email di invito all’azienda di recupero dei rifiuti
- L’azienda di recupero compila la scheda di omologa del rifiuto inserendo tutte le informazioni richieste
- L ’impianto riceve automaticamente una “carta d’identità del rifiuto”
- L’impianto accetta il rifiuto e viene generato automaticamente un numero di omologa che lo identificherà.
In quattro semplici passaggi il rifiuto è pronto per essere smaltito o riciclato.
“Omologhe Rifiuti” offre questo strumento digitale alle aziende partner per organizzare più velocemente la gestione dei rifiuti.
Inoltre tutte le informazioni fornite vengono catalogate online, senza dover realizzare delle schede cartacee che possono essere smarrite.
I vantaggi dell’omologa digitale sono molteplici. Se vuoi saperne di più contattaci al numero 0776 301070 oppure scrivici compilando il modulo contatti.